Il decreto “salva-precari” attende ancora la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella; infatti nella prima bozza del testo venivano esclusi dal concorso gli insegnanti delle scuole paritarie. L’ultima modifica prevede che anche i docenti delle scuole non statali potranno partecipare al concorso straordinario, non per ottenere la cattedra bensì per acquisire l’abilitazione.
Su questo punto gli uffici legislativi del Quirinale e del Miur hanno discusso a lungo nelle scorse settimane fino a giungere alle modifiche che saranno apportate nel testo che quindi daranno accesso alla partecipazione al concorso a tutti i docenti, ma con finalità diverse: gli statali con tre anni di servizio per accedere alle 24mila cattedre, i dipendenti delle paritarie per avere l’abilitazione.
Grazie per dedicarci il tuo tempo, se vuoi puoi lasciarci un like sulla pagina facebook!
Le associazioni dei gestori delle scuole non statali avevano infatti sottolineato l’incostituzionalità del testo precedente e il grave danno che ne sarebbe derivato alle scuole paritarie, che invece rientrano nell’unico sistema nazionale d’istruzione.
L’altra modifica che sarà apportata al testo del “salva-precari”, riguarda il concorso riservato ai Dsga (Dirigenti dei servizi generali e amministrativi) “facenti funzione”. Alla selezione potranno partecipare soltanto i Dsga, con almeno tre anni di servizio, in possesso della laurea, e saranno, invece, esclusi, i non laureati, anche se in possesso dei requisiti del servizio.